Si riprendono finalmente i consumi grazie (anche) alla continua crescita dell’e-commerce. Superato il contante a favore dei digital payment sempre più diffusi in Italia.
La pandemia, lo sappiamo, ha cambiato tutto, ma quello che emerge da un’analisi condotta nel mese di Aprile 2022 da Netcomm è davvero un grande cambiamento per il nostro paese. I pagamenti digitali infatti hanno per la prima volta superato il contante come metodo di pagamento generalizzato. Salgono sul primo gradino del podio al 51% del totale, dopo il 49% del 2020, grazie alla combinazione di tecnologie sempre più avanzate, semplici da usare, diventate ormai un’abitudine consolidata per il consumatore.
Il consumatore vuole pagare con lo stesso metodo indipendentemente che si trovi nello store fisico e nello shop del merchant. La dimensione online è (e sarà) sempre più sottile e renderà quindi necessario sviluppare una cultura del digital payment ed una maggiore collaborazione tra fisico e digitale.
E proprio in occasione dell’evento Netcomm Focus “Smooth, emotional, safe: la nuova payment experience per consumatori e merchant”, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano ha fornito un’analisi del settore e alcune linee guida per incentivare a una cultura del pagamento digitale partendo dalla fotografia sul nostro paese:
“Rispetto ad altri Paesi, l’Italia ha iniziato solo in tempi più recenti ad approcciarsi a queste tecnologie. L’e-commerce ha avuto un ruolo educativo verso l’utilizzo dei pagamenti cashless e, grazie anche all’accelerazione dovuta alla pandemia, ciò ha avuto un effetto domino sugli acquisti fisici”, ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.
“Se quattro anni fa più della metà dei pagamenti nei negozi erano in contanti, oggi il panorama è molto cambiato: nei punti vendita, l’uso del contante ha la stessa incidenza del Bancomat (circa il 35%) e sono cresciute nuove forme di pagamento associate allo smartphone. Anche a causa dell’età e della scolarità media della popolazione italiana, rimangono alcuni timori tra i consumatori, per cui diventa fondamentale lavorare, da una parte, sulla comunicazione delle nuove tecnologie e, dall’altra, sulla loro sicurezza”.
Il pagamento digitale ormai è un fattore di business
Finalmente il momento del pagamento (che è la fase più delicata del processo di un acquisto online per un consumatore e, soprattutto, dove molte transazioni non vengono concluse) diventa un fattore di business vero e proprio.
Dalle ricerche di Netcomm è evidente che i consumatori vogliono e si aspettano un’esperienza semplice e “frictionless” per il pagamento.
“Dal punto di vista delle imprese, le esigenze dei consumatori si traducono nella necessità di garantire loro un’esperienza sicura e frictionless – prosegue Netcomm – Lo smartphone è quindi lo strumento d’elezione, e le tecnologie di intelligenza artificiale, quali il riconoscimento facciale e il fingerprinting, giocano un ruolo fondamentale nel combattere l’aumento delle frodi e della criminalità organizzata in quest’ambito”. Le difficoltà più grandi in questo contesto sono rappresentate dalla necessità, da un lato, di garantire la sicurezza e dall’altro di rendere l’esperienza di pagamento sempre più fruibile.
Il momento di acquisto è infatti la fase in cui il consumatore percepisce con maggiore intensità sensazioni di sicurezza e di libertà, generate dalle soluzioni offerte dai merchant per gestire in maniera autonoma e flessibile i pagamenti, riducendo al minimo eventuale disguidi.
L’analisi di Netcomm rivela quale sia l’impatto emotivo che lo shopping online genera sui consumatori. Nella fase d’acquisto, per rendere emozionante l’esperienza, si predilige un processo di pagamento semplice, affidabile e veloce, con la possibilità di scegliere il Digital Wallet tra i metodi di pagamento.
I Digital Wallet: barriere o un fattore decisivo per consumatori e aziende?
Partiamo come sempre dai dati e da essi possiamo confermare che i digital wallet rappresentano il sistema di pagamento più utilizzato all’interno dei pagamenti digitali. Il dato sull’utilizzo non deve ingannare perché rappresenta un dato percentuale sull’utilizzo ma il “portafoglio digitale” rappresenta sempre il miglior metodo di pagamento per i consumatori.
I motivi sono sempre i soliti: affidabilità (ereditata dai grandi player che li hanno sviluppati. Su tutti: Apple, Google e Samsung), semplicità di utilizzo ed il fattore sicurezza. Una crescita delle carte (di debito e/o di credito, elementi gestiti dagli stessi wallet) è un grande segnale di maturità del settore dove molto dipende dalla maturità del rapporto che il consumatore ha con gli acquisti digitali. Solitamente attivo da più tempo per quanto riguarda i digital wallet, più giovane e alle prime esperienze per quanto riguarda le carte.
I wallet sono inoltre presenti in tutti i touch point individuati dall’analisi di Netcomm all’interno delle quattro macro aree analizzate: fashion, beauty, food e home.
Pagamenti E-Commerce & Contactless da mobile e/o wearable in ascesa
Trend in crescita, sempre all’interno dei dati riguardanti i pagamenti digitali avvenuti nel 2021, sono poi i pagamenti e-commerce, contactless (da mobile e/o wearable) che arrivano a pesare oltre il 50% del totale passando da un 44% del 2020 ad un 45% del 2021, con una crescita percentuale di 10 punti pieni.
Il peso in termini numerici è ancora allo stato embrionale ma segna un netto segno positivo attestandosi sui 9 miliardi di €.
Verso una società cashless (ma c’è ancora da lavorare)
Il futuro della società italiana si muove quindi verso una società libera dal contante a favore dei pagamenti digitali.
Infatti, la possibilità di far pagare i propri clienti sia online sia offline in modo digitale, non garantisce solo un miglior customer journey, ma anche di poter osservare e analizzare i comportamenti dei clienti e adattare la propria strategia d’offerta. Le nuove tecnologie di pagamento hanno facilitato le attività commerciali e di marketing nel realizzare una giusta relazione tra domanda e offerta.
“È necessario che le imprese accelerino l’adozione di percorsi di vendita multicanale e di strumenti di pagamento digitale. D’altra parte, questo è possibile solo se pubblico e privato si impegnano a lavorare insieme per aumentare la conoscenza digitale dei consumatori e garantire sicurezza e fruibilità dei servizi. Anche le banche hanno quindi un ruolo rilevante e devono investire sempre più in strumenti frictionless e in tecnologie di contrasto delle nuove forme di criminalità”, ha concluso Roberto Liscia.
Nonostante il trend positivo però c’è ancora molta strada da fare per rendere il pagamento digitale effettivamente un'abitudine consolidata dei consumatori italiani: più del 40% di loro, infatti, afferma che pagherebbe con strumenti elettronici, ma in realtà, poi, tende a pagare in contanti. C’è un crescente interesse verso le nuove forme di pagamento, ma accompagnato da una certa criticità nell’approvare il cambiamento.
In poche parole, a frenare la diffusione dei metodi di pagamento elettronici, contribuisce anche un certo scetticismo da parte degli esercenti, che, soprattutto nel caso dei piccoli e medi imprenditori, possono riscontrare difficoltà nel sostenere i costi e quindi nel fornire il servizio.