Giovedì 5 maggio, Casaleggio Associati ha presentato il report annuale dedicato all’e-commerce in Italia e nel mondo. Al centro del dibattito anche sostenibilità e soluzioni organizzative.
Dopo un anno di crescita zero causata dalla pandemia tornano a crescere i numeri dell’e-commerce in Italia. Crescono simultaneamente fatturato, con 64 milioni di euro registrati nel 2021 (registrando un +33%), ed i nuovi eBuyer. Sono infatti oltre 3 milioni e mezzo gli italiani che si sono cimentati con l'acquisto online durante il lockdown.
A confermarlo è proprio lo studio annuale di Casaleggio associati:
“Siamo di fronte ad un cambio di passo. Il 2022 si dimostrerà probabilmente un altro anno di forte accelerazione dell’e-commerce con alcuni settori come il turismo che con una probabile riapertura di molte attività potranno approfittare dei milioni di nuovi clienti online”, spiega il presidente di Casaleggio Associati, Davide Casaleggio.
Dai in netto miglioramento quindi ma il report dimostra come il gap, sia in ambito europeo che mondiale, resti ancora ampio rispetto ad altri paesi stranieri. La novità però è determinata dal fatto che finalmente, anche numeri registrati dal nostro paese, iniziano ad assumere una dimensione e una prospettiva davvero interessanti per lo sviluppo del settore ed economico del paese. L’Italia ha registrato infatti un +78% nel primo trimestre 2021, quarto dietro solo a Canada, Olanda e Regno Unito a livello mondiale e le prospettive di crescita sono sempre a doppia cifra.
Nell’immagine sottostante una visione del tasso di penetrazione dello shop digitale distinta per settore. Percentuale in crescita su tutti i settori.
Oltre al fatturato totale molti sono i segnali che indicano un settore in crescita, tra questi la “spesa media” e lo “scontrino medio online” che per gli e-shopper italiani si attestano ormai intorno ai 1.600€ / anno e oltre i 130€. Dati confermati in crescita.
E-commerce in Italia: i dati del 2022 e strategie digitali
In questo contesto che vede i maggiori KPI in crescita un’analisi merita farla rispetto alle strategie. In questi termini continuano a “farla da padrona” i marketplace esteri che rappresentano la componente più importante: il 67% degli utenti italiani ha acquistato da siti internet esteri e la maggior parte tramite marketplace (95% amazon, 46% eBay e il 45% su Zalando).
Lato aziendale invece il sito proprietario continua a essere la fonte di fatturato principale (69,5%), tuttavia la percentuale di posizionamento su altri canali si sta alzando in modo importante, in particolare dai marketplace (17,8%) con un occhio particolare verso il social commerce (2,4%).
Provando a fare delle previsioni, in media, per un sito e-commerce italiano, si stima una crescita del 34% di fatturato nel 2022. Sempre Davide Casaleggio indica che questa crescita sarà dovuta al Turismo (+60%) che spera in una ripresa post emergenza sanitaria, seguita da Salute e Bellezza (+49) che ha visto il farmaceutico svilupparsi online e allargarsi a prodotti non direttamente correlati al coronavirus. A seguire, si prevede che cresceranno anche Alimentare (+37%), Moda (+36%), Casa-Ufficio e Arredamento (+31%), Elettronica di consumo (+28%), Centri commerciali online (+10%) e infine, Tempo libero (+7%) e Editoria (2%).
In Laser siamo a disposizione di aziende e PMI per aiutarle nella costruzione del loro sito e-commerce, con una novità importante legata al social commerce.
Fare e-commerce nel 2022: gli obiettivi delle aziende
Di sicuro interesse sono anche le interviste alle aziende a cui è stato chiesto all’interno del report quali siano i loro principali obiettivi legati ad una strategia digitale da affrontare nel 2022. Decisamente mature sono state le risposte fornite dalle stesse le quali hanno indicato come obiettivi principali temi come “l’acquisizione di nuovi clienti” e la “fidelizzazione”. Risposte che dimostrano un aumento della consapevolezza del management aziendale nella gestione del canale digitale (senza dimenticare la “brand awareness”). Qui un riepilogo delle percentuali di risposta:
- per il 59% profitto/fatturato;
- per il 45% acquisire nuovi clienti;
- per il 36% fidelizzare gli attuali clienti;
- per il 28% aumentare l’awareness;
- per il 24% guadagnare quote di mercato rispetto ai competitor.
Rimane un restante 4% di aziende intervistate invece che ha altre tipologie di obiettivi.
E-commerce, sostenibilità e crescita del “second hand”
Scorrendo la documentazione fornita da Casaleggio associati un capitolo intero è dedicato anche alla sostenibilità. Il tema della sostenibilità è (finalmente aggiungiamo) diventato centrale anche nell’ambito dell’e-commerce. Studi indicano come l’impatto ambientale delle vendite digitali sia 2,3 volte inferiore rispetto a quelle dei negozi fisici.
Anche su questo tema le aziende sono state sollecitate a rispondere ad un sondaggio ed un 75% ha affermato che il cambiamento climatico è fondamentale per il loro successo strategico. Tuttavia, il 43% delle aziende non ha ancora obiettivi chiari per la riduzione delle emissioni di carbonio. Il tema ambientale entra a tutti gli effetti come driver di crescita e non solo quindi una “sola” richiesta da parte dei clienti.
Tra le zone di maggior intervento e dove intervenire con le migliori ottimizzazioni ovviamente logistica e packaging. Ma esempi di pratiche virtuose derivanti da questo ambito che potrebbero ulteriormente ridurre l'impronta di carbonio degli shop online possono essere anche soluzioni che ampliano i servizi offerti al customer come il Click and Collect (C&C) o la consegne nei locker. Soluzioni che possono fare al caso di molti merchant e che in Laser abbiamo sviluppato all’interno delle nostre soluzioni.
L’apprezzamento e il successo di queste soluzioni è la prova che “le persone sono disposte a sacrificare qualcosa o a pagare di più per rendere più sostenibili i propri consumi”, come ha sottolineato Davide Casaleggio durante la presentazione del rapporto.
Un altro tema emergente legato a doppio filo con la sostenibilità è rappresentato dal mercato dell’usato grazie al “second hand”. Il riciclo è riutilizzo vede oggi un importante incremento a livello mondiale. Come indicato nel rapporto inoltre: “la crescita dell’e-commerce rappresenta un’opportunità unica per dare una seconda vita ai materiali di seconda mano, consentendo lo sviluppo del riutilizzo, della riparazione, dell’upcycling o del Fai da te”
A guidare questa tematica la generazione Z: “Il 64% dei venditori della Gen Z afferma di venderne di più rispetto agli anni precedenti, il 73% delle persone della Gen Z che ha preso in considerazione la rivendita online afferma che è per motivi finanziari, mentre l’81% della Gen Z afferma che l’acquisto di usato è diventato più comune nell’ultimo anno”.
Aggiornamento dell'organizzazione aziendale, modifiche ed integrazioni alle soluzioni di pagamento tra i trend e-commerce 2022
Come indicato nel documento “la forte accelerazione del comparto dell’e-commerce negli ultimi due anni ha determinato una messa in discussione delle organizzazioni interne delle aziende”. Il trend è quindi quello di un miglioramento della struttura organizzativa sia in termini numerici ma anche di competenze da scovare sul mercato.
Dall’intervista di Casaleggio Associati sono emersi ulteriori miglioramenti che le imprese stanno (o potrebbero) mettere in campo. Queste le percentuali dei principali tavoli di lavoro:
- alle soluzioni di pagamento per il 48%;
- alle modalità di spedizioni e resi gratuiti per il 39% ;
- al packaging/sede/trasporti rendendoli più sostenibili per il 33% ;
- alle spedizioni personalizzate per il 29% ;
- proporranno soluzioni come Click-and-collect/Locker/Delivery per il 28%.
Tra i trend invece legati al mondo dello shop online un capitolo a parte è stato dedicato ancora al “Social Commerce” ed un primo studio è stato lanciato anche sul “Metaverso”.
Focus Payment: soluzioni di pagamento nell’e-commerce
Concludiamo l’articolo con due piccoli focus dedicati alle soluzioni di pagamento e alla logistica.
Anche quest'anno per le aziende di e-commerce italiane la carta di credito è il mezzo di pagamento più diffuso e in crescita, dal 41% al 50%. Seguita, poi, dai Digital Wallet (PayPal, Amazon Pay, Apple Pay, Google Pay, etc), dal 26% al 28%, e dal bonifico che perde però punti percentuali.
In Italia, la grande novità del settore, degli ultimi due anni, è rappresentata dal pagamento rateizzato e dal trend Buy now/Pay Later. Questa modalità di pagamento online favorisce alcuni aspetti che ne giustificano la diffusione:
- aumento del carrello medio;
- crescita delle conversioni, grazie alla facilità di utilizzo del cliente;
- maggiore frequenza d’ordine;
- apertura a target di consumatori più giovani;
Metodi di pagamento più utilizzati
- Carta di credito, 50%;
- Digital Wallet, 28%;
- Bonifico, 8%;
- Pagamento alla consegna, 9%;
- Rateizzazione del pagamento, 3%;
- Mobile/Sms (Satispay), 1%;
- Altro (MyBank),1%.
Un altro aspetto che si dovrà tenere in conto per il futuro, sarà la possibilità di accettare pagamenti in criptovalute. Già oggi è possibile comprare online utilizzando i Bitcoin.
Focus sulla logistica nell’e-commerce
Negli ultimi due anni, come sappiamo, i servizi di spedizione sono stati messi sotto pressione ed i dati confermano come logistica, nella maggior parte dei casi, rimanga ancora in carico all’azienda.
L’ultimo anno ha visto un’accelerazione della logistica e delle spedizioni al di fuori dei marketplace (scelta fatta dal 10% degli intervistati, contro il 2% dell’anno precedente) traendo vantaggi e maggior controllo sullo stock e la spedizione.
Percentuali di gestione del magazzino
- In carico all’azienda, 64%;
- In carico a terzi (partner),17%;
- Dropshipping, 7%;
- Gestita dal Marketplace, 10%;
- Altro, 2%.
Anche in questo caso Laser mette a disposizione la propria rete di partner a favore di aziende e PMI per la gestione del magazzino.